Bulbo Light: coltivare in casa

Lorenzo Antonioni e Sara Pelligrini hanno ideato Bulbo Light, il sistema di illuminazione con cui è possibile coltivare le piante in casa. Ed ecco che ci raccontano come vedono la cucina del futuro.

Come è nata la vostra idea?

Sara: volevamo sviluppare un sistema di illuminazione per chi vive in città senza avere quasi nessun contatto con la natura. Le grandi città stanno diventando sempre più affollate e gli appartamenti sono sempre più piccoli. Chi vive in uno spazio di 40 m2 probabilmente non ha la possibilità di coltivare delle piante o di avere un giardino in cui far crescere basilico e lattuga. Con Bulbo Light, tutto questo diventa realtà: prodotti freschi tutto l'anno in spazi ridottissimi.

La gente può imparare qualcosa utilizzando il vostro prodotto?

Sara: Certo! Noi vogliamo promuovere una maggiore consapevolezza di ciò che si mangia. Si tratta dei prodotti che si comprano abitualmente al supermercato, ogni giorno. Vogliamo che la gente capisca davvero che cosa mangia, dal seme al piatto. Le nostre lampade sono spiritose e funzionali al tempo stesso; sono state concepite per colmare il divario che si è creato tra ambienti naturali in cui vivere e città sovrappopolate.

Siete stati spinti anche da riflessioni sulla sostenibilità?

Sara: Senza dubbio. Mangeremo tutti più verdura negli anni a venire perché è più sostenibile. Per la verdura però c'è un prezzo da pagare. Il nostro obiettivo è far capire al consumatore da dove arriva la verdura e quanto tempo è necessario per coltivarla.

Le vostre lampade però devono rimanere accese giorno e notte...

È vero, ma consumano solo 7 watt. Tutti i nostri prodotti sono stati progettati all'insegna dell'efficienza, in modo che consumino il minimo indispensabile. Abbiamo calcolato che è possibile produrre fino a 10 kg di lattuga spendendo solo 17 centesimi l'anno.

Lorenzo: Per me, la luce è sempre stata fondamentale. Ho osservato la natura per ore e ore, cercando di capire quali sono le condizioni di illuminazione che fanno crescere e prosperare le piante. Durante i miei studi, mi sono specializzato in progettazione illuminotecnica. Volevo scoprire come coltivare piante in ambienti chiusi con condizioni di illuminazione ideali. La risposta è la tecnologia LED. Prima esistevano solo luci bianche. Con le luci a LED, possiamo replicare la stessa lunghezza d'onda e la stessa gradazione di cui le piante hanno bisogno per la fotosintesi. Le luci a LED ci hanno aperto nuovi orizzonti.

Questo cambierà in futuro il modo in cui mangiamo?

Sara: Sicuramente! Per noi la cucina è l'ambiente più importante della casa. E proprio dalla cucina dovrebbero uscire i prodotti più freschi. Viviamo in un'epoca in cui viaggiamo molto ed entriamo in contatto con le cucine di altre culture. Mi piace l'idea di ritornare a casa con semi di altri paesi e poi piantarli da sola. Con le nostre lampade a LED, è possibile coltivare tutto l'anno, anche in inverno. Un cliente cinese ci ha contattato per dirci che può finalmente coltivare un particolare tipo di verdura che non è mai riuscito a trovare qui in Europa. Ecco come sarà la cucina del futuro: le nostre abitudini alimentari saranno sempre più internazionali.

Personalmente, che cosa associ alle vostre lampade?

Sara: Con Bulbo facciamo splendere il sole italiano nelle cucine di tutto il mondo. Oltre a portare in cucina risate, gioia e nuova vita. Si potrebbe dire che la tecnologia è generatrice di nuova vita.

Abbiamo invitato un gruppo di innovatori nella nostra cucina connessa. Persone che uniscono tecnologie moderne, sostenibilità e passione per cambiare le abitudini alimentari. Reinventare la cucina costituisce una parte importante di questa sfida, così per qualche ora cucinano insieme con i nostri apparecchi connessi per mostrare che cosa il futuro ha in serbo per noi.

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