A tre settimane, sul pecorino si forma una soffice patina di muffa, detta "pelo di gatto", che viene lavata via con cura prima che il formaggio venga spostato sul ripiano perché possa continuare la stagionatura.
Giovanni Cannas ha imparato a fare il pecorino dai genitori e dai nonni.
Un viale fiancheggiato da cipressi, lungo quasi due chilometri, conduce su per la collina dalla valle del fiume Era fino alla Fattoria Lischeto. Da lontano, il caseificio, il ristorante, i pochi edifici ausiliari, l'hotel e la piscina lo fanno sembrare quasi un piccolo borgo a se stante. A sud-ovest si trova la città medievale di Volterra, mentre guardando l'orizzonte a ovest si scorge il Mediterraneo. È una tenuta toscana, generosa e pittoresca, anche se c'è uno strano angolo che sembra aver bisogno di una rinfrescata, come accade a molte case della regione.
Giovanni Cannas ci accoglie con la proverbiale genialità italiana. Il viso segnato dalle pieghe del sorriso, lo scintillio negli occhi stretti. In mano tiene una sigaretta che sembra non spegnersi mai. Le nostre conversazioni successive confermano ciò che è immediatamente evidente: quest'uomo di 58 anni ama la vita e tutto ciò che questa ha da offrire, la musica, il ballo, le belle donne e il buon cibo. È italiano, dopotutto: caloroso, rilassato e amante dei piaceri della vita.